La gravidanza nel gatto è un momento delicato e allo stesso tempo emozionante. La gatta che tanto amiamo sta per regalarvi una bellissima cucciolata: ecco alcuni consigli per assisterla al meglio durante tutte le fasi della gravidanza, dal calore al parto.

Vedere anche il post: Sterilizzazione gatta.

Il Calore nel gatto femmina: quando inizia e come riconoscerlo

Tutto inizia dal “calore”. Quello che comunemente viene chiamato “calore” nient’altro è che il raggiungimento della maturità sessuale nel mondo animale e prende il nome di estro.

L’estro, che scientificamente indica l’ovulazione e quindi il picco massimo di fertilità della gatta, ha manifestazioni inequivocabili: l’atteggiamento della vostra adorata micetta si farà particolarmente affettuoso e noteremo che tenderà a sfregarsi su ogni superficie come per marchiarla e a rotolarsi sul pavimento.

Di solito i felini raggiungono l’estro tra i 6 e i 9 mesi e questo, che dura circa 15 giorni,  è di solito influenzato dall’irraggiamento solare, soprattutto tra quegli esemplari che hanno la possibilità di concedersi un po’ di vita all’aperto. Questo fa sì che il calore avvenga prevalentemente in primavera e in autunno, anche se si è recentemente notato che i gatti che vivono esclusivamente in appartamento sono soggetti ad andare in amore in qualsiasi momento dell’anno a causa dell’illuminazione artificiale.

Inoltre l’estro è immediatamente riconoscibile dai caratteristici e fortissimi miagolii emessi come richiami amorosi: non spaventatevi quindi se in risposta a questi vocalizzi vedrete (e sentirete!)  arrivare diversi gatti sotto il vostro balcone perché sono lì per fare la corte alla vostra gattina.

Una volta avvenuto l’accoppiamento, noterete che il comportamento della vostra amica a quattro zampe si farà molto più tranquillo e rilassato e che smetterà di emettere il caratteristico richiamo. Se invece non è accaduto nulla, è possibile che la gatta torni nuovamente in calore nell’arco di qualche settimana, solitamente 3-4.

Gravidanza nel gatto: tutti i sintomi e come riconoscerli

A questo punto, se tutto è andato nel modo corretto, la gatta entrerà in gestazione.

La gestazione dei felini dura in media dai 58 ai 67 giorni, poco più di un paio di mesi ed è abbastanza difficile da riconoscere, poiché a livello fisico i cambiamenti non sono particolarmente evidenti fin quasi alla fine della gravidanza, momento in cui noteremo l’addome ingrossarsi.

I segnali che la vostra gatta è incinta li potrete riconoscere per lo più nella sfera comportamentale: infatti noterete che, soprattutto nelle prime settimane, la gatta mangia più del solito, riposa molto di più e cerca tranquillità e coccole. Se noterete anche che i suoi capezzoli sono diventati più rosa e gonfi, avrete la certezza che la gatta è incinta.

A questo punto, per fugare ogni dubbio, vi consigliamo effettuare una visita dal veterinario il quale vi saprà consigliare anche sul nuovo regime alimentare che dovrete adottare: durante la gravidanza infatti è bene che la gatta assuma alimenti particolarmente nutrienti per affrontare poi la fase del parto e dello svezzamento in modo ottimale.

In più con l’ecografia sarete in grado di calcolare la data del parto.

Dal punto di vista puramente medico il veterinario è in grado di vedere i feti già a partire dal 14º o dal 15º giorno, mentre il battito cardiaco fetale dei cuccioli potrà essere individuato a partire dal 22º giorno.

Lo scheletro dei gattini invece, diventa visibile ai raggi X a partire dal 43º giorno ma, a meno che il veterinario non lo ritenga strettamente necessario, questo tipo di esame è sconsigliato perché espone inutilmente i feti e la gatta alle radiazioni, che tutti sappiamo essere molto nocive.

Gestazione nel gatto: ecco cosa si può fare per lei

Dal momento in cui scoprirete che la gatta è incinta ci sono alcune cose che potrete fare per lei. La gestazione infatti è il momento migliore per aiutarla a scegliere il suo rifugio, un luogo calmo e sicuro dove potrà dare alla luce i suoi piccoli.

Se è abituata a uscire, si consiglia di tenerla in casa, per far sì che non si trovi una tana all’esterno così da poterla assistere al meglio.

Cercate in casa, fra i suoi luoghi preferiti, quello più tranquillo, buio e protetto e createle una nuova cuccia. Potrete acquistarne una nuova, ma vi consigliamo di utilizzare una semplice scatola di cartone capiente nella quale inserirete asciugamani e carta per renderla accogliente. Questo perché nel momento del parto i tessuti si macchieranno di sangue e altro materiale e sarà necessario metterne di puliti una volta nati i cuccioli.

Se vi accorgete che la gatta ha trovato da sola il suo nido e non vuole usare quello costruito da voi, semplicemente assecondatela arredando al meglio lo spazio da lei scelto.

Trascorsi i due mesi canonici, noterete che la vostra amata gattona con la sua pancia gonfia si farà mano a mano sempre più irrequieta.

In questa fase è importante assecondarla perché, a seconda del carattere della gatta, potrebbe divenire più aggressiva e cercare solitudine oppure potrebbe voler stare sempre insieme a voi e a cercare conforto.

Di solito le gatte sono delle ottime madri, levatrici e partorienti ma, soprattutto se la vostra gatta è al suo primo parto, potrebbe incontrare delle difficoltà date dall’inesperienza e potrebbe avere quindi bisogno del vostro aiuto.

La nascita dei gattini step by step e cosa fare in caso di emergenza

Ci siamo quasi, la vostra gatta si è appartata nel suo rifugio e miagola piuttosto sommessamente e “tira” le vibrisse in avanti: questo indica che sono iniziate le contrazioni e con esse il parto.

Di solito le gatte partoriscono in breve tempo, ma in base al numero dei gattini e all’intensità delle contrazioni potrebbero volerci diverse ore.

Questa è la fase più delicata: mano a mano che i cuccioli nascono, la mamma gatta li libera dal sacco vitellino, recide il cordone ombelicale, li lava e li allatta.

Può capitare però, che tra la nascita di un gattino e l’altro, la gatta non abbia tempo a sufficienza per accudire il piccolo e qui dovrete essere pronti a intervenire.

Facendo attenzione a toccare il cucciolo il meno possibile per non contaminarlo con il nostro odore (la madre potrebbe poi rifiutarlo!), procurandovi una forbice sterilizzata potrete liberare il micino dal sacco vitellino o tagliare il cordone ombelicale che avrete precedentemente legato.

Con delle salviette imbevute di acqua tiepida possiamo procedere alla pulizia del gattino, facendo movimenti delicati, lenti e contropelo.Non appena avrete finito, accostate il cucciolo alla mamma gatta e assicuratevi che se ne prenda cura e che non lo ignori. Anche se il parto è sempre un momento difficile e delicato, nonostante la stanchezza, le gatte lo gestiscono in modo relativamente tranquillo, dando alla luce fino a 6 gattini.

È possibile quindi che l’intero processo richieda tempo, ma se superate le 20 ore la gatta vi sembra ancora in travaglio, chiamate il veterinario perchè potrebbero esserci dei problemi e la gatta potrebbe dare alla luce dei micini morti.

In generale vale la pena avere sottomano il numero del vostro veterinario di fiducia, proprio perché potrebbero insorgere delle difficoltà. Se ad esempio, vi accorgete che la vostra gatta non espelle la placenta, oppure mostra i segni di una forte emorragia, accusa dissenteria o svenimenti, non esitate a chiamare immediatamente il medico, perché il suo intervento potrebbe essere fondamentale.

Se tutto procede senza intoppi, a parto avvenuto, tutto diventa più tranquillo. La gatta si prenderà cura dei suoi cuccioli e ti ringrazierà molto se le eviterai il contatto con ospiti o estranei.

Inoltre, mamma gatta avrà molta fame. Per evitare che deperisca per non lasciare i propri piccoli da soli, mettile a disposizione vicino al suo rifugio un ciotola di acqua sempre fresca, il suo cibo preferito e, se possibile, anche la lettiera.

Ricordati che i gattini nascono ciechi: sarà quindi opportuno evitare di accendere luci molto forti o fare foto col flash per evitare l’insorgere di problemi visivi.

Se la tua gatta ha piacere, passa del tempo con lei e i suoi piccoli, coccolandola: ti ringrazierà coprendoti di fusa e ti permetterà di toccare i gattini. Se invece noti che preferisce stare da sola, lasciala fare: cercare ossessivamente di stare con lei potrebbe crearle stress che la porterebbe a prendersi poco cura dei suoi piccolini.

Svezzamento dei cuccioli: quanto dura e come gestirlo

Dello svezzamento dei cuccioli se ne occupa solitamente la mamma gatta, prima allattandoli e successivamente insegnandogli a nutrirsi. Nel caso questo non fosse possibile, potrete farlo voi somministrando del latte in polvere specifico per gattini: per qualsiasi informazione rivolgiti al tuo veterinario di fiducia.

Lo svezzamento dura solitamente 3 mesi: questo è il momento giusto per iniziare a cercare dei nuovi padroni per i cuccioli, a meno che non abbiate deciso di tenerli!

E’ importante aspettare che lo svezzamento termini prima di dare via i gattini affinché la mamma gatta abbia il tempo necessario per insegnargli tutto quel che sa: dalla pulizia ai rudimenti della caccia.

Una volta che anche questa fase si sarà conclusa, per la vostra amata gatta separarsi dai suoi piccoli sarà del tutto naturale e non le causerà né stress né depressione. Assicuratevi di scegliere con cura i futuri padroni dei gattini, così da regalargli una splendida vita in una casa ricca di coccole e amore.