Il Gatto di Birmania, o Gatto Sacro di Birmania, lo conosciamo tutti.

Il suo mantello lungo e setoso insieme ai suoi occhi blu hanno incantato chiunque fra noi possa definirsi “gattaro”, e quest’oggi ci piacerebbe parlare un po’ di lui.

Le origini: tra mito e leggenda

Il Gatto di Birmania, stando alla leggenda che si tramanda, ha origini in oriente.

In un monastero incastonato tra le montagne chiamato Lao Tsun, vivevano i monaci Kittah e insieme a loro abitavano 100 gatti. Un giorno uno dei monaci fu colpito a morte da dei ribelli infedeli mentre meditava presso la statua della signora protettrice del tempio, la Dea Tsun Kian Kse dagli occhi blu. Il gatto di questo monaco, gli era così devoto che nonostante il suo padrone fosse morto, gli salì in braccio e lì si acciambellò rimanendovi per alcuni giorni sempre fissando la statua della Dea.

Tsun Kian Kse, mossa a compassione da tanta fedeltà, decise di fargli un regalo: donò al gatto un pelo dorato come il suo mantello e gli occhi color zaffiro come i suoi.

Pochi giorni dopo il gatto, che si chiamava Shin, morì ma come per incanto, tutti gli altri gatti del monastero assunsero questa colorazione così particolare.

Parrebbe poi, che il Maggiore Gordon Russell inviato in quelle zone remote per placare i disordini, ne ricevette una coppia in regalo come ringraziamento per aver salvato il complesso di templi di Lao Tsun.

Le prime tracce documentate che si hanno del Gatto di Birmania, si trovano in Francia e risalgono al 1919, data in cui il Maggiore Russell rientrò in Europa: la gatta ricevuta in dono partorì diversi gattini mentre sembra che il maschio morì durante il viaggio di ritorno dalla Birmania.

Occhi zaffiro e manto dorato: tutte le particolarità dell’aspetto del Gatto di Birmania

Leggenda o meno, alcune cose sono certe.

Il suo manto dorato e gli occhi blu zaffiro sono infatti la peculiarità di tutti i gatti birmani.

Nonostante il loro muoversi aggraziati e leggeri, i gatti birmani sono fisicamente possenti: di taglia media, e con una vita media di 14 anni, presentano una muscolatura molto forte.

Il muso del Gatto di Birmania può (e deve in caso di mostre) essere inscritto nella forma di un cuore. Il suo naso è “romano”, cioè presenta una gobbetta, ed è privo di stop.

I suoi occhi blu profondo invece non presentano screziature né verdi né gialline e neppure striature: sono semplicemente blu intenso e dalla forma leggermente ovale.

I gatti birmani hanno tutti il pelo medio-lungo che si contraddistingue per la sua particolare colorazione a “point” cioè zone. Questi “point” sono aree del mantello con una colorazione differente, data dal gene himalayano ereditario, che appare dopo due settimane dalla nascita e si acuisce e stabilizza entro i primi 2 anni di vita del gatto.

Queste zone del corpo a colorazione differente sono, più precisamente, muso e orecchie, coda e zampe.

Le varianti colore possono essere diverse: oltre alla più famosa e classica blue-point grigio chiaro che vira verso il lilla, troviamo la seal-point (grigio fumo tendente al nero), la chocolate-point e di nuova selezione le red e cream point.

Con un peso medio che si aggira intorno ai 4 kg e la peculiarità di non essere soggetto a obesità, fa del Gatto di Birmania un perfetto compagno anche per la vita in appartamento.

Ma non è finita qui, perché oltre ad essere davvero bello ed elegante, il Gatto Sacro di Birmania è anche buono e dotato di un carattere davvero dolce.

Carattere e cure: quel che serve sapere sul Gatto di Birmania

Data l’abitudine a vivere con l’uomo, questi gatti, sono perfetti compagni di vita per ognuno di noi poiché si adatta perfettamente ai diversi stili di vita che potremmo condurre.

Il Gatto di Birmania è molto fedele e premuroso e tende a instaurare con il proprio padrone un rapporto davvero profondo e esclusivo. Non ama molto la solitudine a differenza di altre razze feline, e adora giocare soprattutto in compagnia della sua “persona preferita”. Di indole riservata e non aggressiva, il Gatto Sacro di Birmania è perfetto per i bambini, con i quali ama passare il tempo e giocare.

Non essendo amante dei luoghi molto rumorosi, non appena la situazione si fa eccessivamente caotica tende semplicemente ad andare via, scegliendo un ambiente più tranquillo nel quale rilassarsi.

Il carattere mite e socievole dei gatti birmani li rende perfetti se nella vostra vita avete moltissimi amici e vi piace invitarli nella vostra abitazione: infatti non saranno mai aggressivi verso i vostri ospiti ma al contrario potrebbero voler socializzare con loro. Quindi assicuratevi che Carlo non abbia paura dei gatti, perché di certo il vostro gatto birmano avrà voglia di conoscerlo e magari di farsi fare due carezze.

Inoltre il Gatto Sacro di Birmania è facile da mantenere: non essendo dotato di sottopelo, basterà spazzolarlo un paio di volte a settimana con un cardatore e, se proprio volete essere super attenti e precisi, nella fase di muta stagionale potrete lavarlo una volta al mese, così da eliminare il pelo caduto e promuovere la crescita del nuovo manto.

Per approfondire, vedere anche il post: Antiparassitari per gattini.

Come ultima informazione, parliamo dei prezzi del Gatto di Birmania: mediamente si tarano intorno ai 700 euro ma per esemplari da mostra o esposizione, il costo può salire fino ai 1300 euro.

Va detto che vale la pena provare a sentire anche il gattile di zona, perché ogni tanto capita che ricevano dei gattini provenienti da cucciolate da parte di privati.

In ogni caso, qualsiasi sia l’importo, sarà sicuramente ben speso: il Gatto di Birmania che deciderete di acquistare vi ripagherà con molto affetto, tantissime fusa, coccole e strusciatine sulle gambe con la sua coda folta a pennacchio che si porta a spasso per casa con orgoglio ed eleganza.