La sterilizzazione della gatta, tecnicamente definita ovariectomia, è quell’operazione chirurgica che rende la gatta incapace di procreare. La procedura, che consiste nell’asportazione delle ovaie e, a volte, di gran parte dell’utero, viene ormai considerata come un intervento diffuso, di routine, dato che non comporta rischi particolari per l’animale. Andiamo a vedere insieme quando far sterilizzare la nostra gatta, come affrontare la convalescenza, i costi da sostenere per far eseguire l’intervento e altre informazioni utili.
Quando far sterilizzare la gatta
Far sterilizzare la propria gatta è una decisione molto importante che il padrone deve prendere. La sterilizzazione, infatti, è un intervento che contribuisce al benessere e alla salute dell’animale. Ma quando praticarla? Generalmente la gatta, come anche l’esemplare maschile, deve essere sterilizzata durante il periodo della pubertà.
Per le femmine, questo momento corrisponde ai sei o sette mesi di età, ovvero al primo calore della gattina. In quel periodo l’animale tende a comportarsi in maniera particolare, assumendo una postura da accoppiamento e producendo un miagolio molto forte e costante. Una volta riconosciuti questi segnali, sarà quindi il momento di contattare il veterinario per capire come procedere con l’intervento.
Sterilizzazione gatta: come preparare l’animale
Quando si decide di praticare la sterilizzazione della propria gatta, è necessario preparare l’animale all’operazione chirurgica. Fondamentale sarà rivolgersi al proprio veterinario che vi consiglierà una serie di accorgimenti: la gatta deve stare a digiuno prima dell’operazione, solitamente fino a 24 ore.
Occorre procurarsi un trasportino per gatti, al fine di far viaggiare comodamente l’animale nel tragitto che va da casa allo studio medico. Inoltre, bisognerà eseguire l’intervento in un orario tranquillo, consigliato dal veterinario stesso.
Sterilizzazione: la convalescenza della gatta
L’operazione di sterilizzazione della gatta avviene in anestesia totale e dura circa 30 minuti. Quando il padrone andrà a riprendere l’animale dal veterinario, lo troverà sicuramente ancora addormentato, quindi è fondamentale esserne al corrente e non spaventarsi. Una volta giunti a casa, si consiglia di creare un ambiente il più tranquillo possibile per la convalescenza gatta: uno spazio lontano dal passaggio, isolato da rumori, dove potrà dormire e riposare.
Un aiuto può essere avvicinare la cuccia e la lettiera, in modo tale da far compiere alla gatta meno movimenti possibili. Bisognerà impedirle di saltare in quanto, ancora sotto l’effetto dell’anestesia, potrebbe cadere e farsi male o, peggio ancora, potrebbe far saltare i punti di sutura.
Per il primo giorno, sarà importante non somministrarle acqua e cibo, non forzarla a mangiare e non prenderla in braccio. Inoltre, per evitare che si lecchi la ferita, molto utile è il supporto che viene dato dal collare elisabettiano o gorgiera. Evitate, ovviamente, di far uscire la gatta di casa fino alla rimozione dei punti, che in genere avviene dopo 7-10 giorni dall’intervento.
Costo della sterilizzazione gatta
Il costo dell’operazione di sterilizzazione della gatta varia a seconda del veterinario, dipende dalla città in cui viene effettuata e, soprattutto, dal tipo di intervento. Infatti, se oltre alla rimozione delle ovaie è stata necessaria anche quella di parte dell’utero, l’operazione sarà più lunga e il prezzo salirà. Quando si adotta un gatto già sterilizzato, il costo dell’operazione viene spesso sostenuto dal gattile o dall’associazione in cui era ospitato l’animale, generalmente con un’offerta libera.
Pro e contro della sterilizzazione della gatta
Se si decide di far sterilizzare la propria gatta, è bene che si conoscano tutti i vantaggi dell’operazione. Tra i pro, sappiamo che la sterilizzazione:
- Limita il randagismo e l’abbandono di cucciolate indesiderate;
- Riduce le probabilità di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili, come la FIV;
- Limita il rischio che si sviluppino tumori della mammella e altri tipi di tumori;
- Diminuisce drasticamente i sintomi del calore.
Tra i contro abbiamo, senza dubbio, l’aumento del peso della gatta, che può essere comunque controllato seguendo una dieta corretta fornita dal veterinario.

Social media manager, copywriter e amante degli animali. Circondata da gatti h24, sono la persona giusta per parlare di loro. Una laurea in Organizzazione e Marketing conservata da qualche parte e una grande passione per la fotografia completano il quadro.